CIBO, VESTITI, MEDICINALI… IL DONO DELLE PICCOLE GRANDI COSE
Un intero territorio desideroso di far sentire la sua vicinanza agli abitanti di Miabi. Nel 2008, per iniziativa della nostra associazione, è stato spedito a Miabi un container pieno di aiuti donati da tante attività commerciali di Atessa e dintorni.
Infaticabile coordinatrice di quell’iniziativa, la nostra socia Carolina Berardi, che così rivive quell’esperienza memorabile: “Nel 2008, l’associazione Lumbe Lumbe, fondata dal generale dei carabinieri Italo Governatori, organizzò a Villa Santa Maria un corso per inviare in Congo dieci ragazzi volontari, per vivere un’esperienza di volontariato internazionale in uno dei paesi dove opera questa realtà”.
In quell’occasione, don Daniel, contattato da Lumbe Lumbe, pensò di inviare anche materiale vario, coinvolgendo Il Buon Samaritano e altre realtà del territorio: cibo, vestiario, medicinali e tutto quanto potesse arrivare dalla generosità della nostra gente. “Subito mi coinvolsi in questa iniziativa, dedicandomi così ad un appassionante “porta a porta”: ho girato tutto i negozi di Atessa, della vallata e finanche qualcuno di Lanciano, per chiedere donazioni di materiale. La risposta è stata incredibile: per stoccare tutto il ben di Dio donato, sono serviti due punti di raccolta. Dapprima l’ex chiesa di San Gaetano ad Atessa, a seguire anche un locale a Tornareccio, messo a disposizione dal sindaco Luigi Iacovanelli”.
RACCOLTA E INVIO DEI MATERIALI: IL VIAGGIO DELLA GENEROSITÀ
Nella sistemazione di tutto il materiale raccolto, un aiuto preziosissimo è stato dato dalla compianta Francesca Massa, di Atessa, che generosamente ha messo a disposizione il suo tempo e la sua competenza per questa grande iniziativa. “Grazie a lei abbiamo sistemato e organizzato al meglio tutte le donazioni, le abbiamo pesate e catalogate, lasciando traccia informatizzata di quanto raccolto”.
Tra le donazioni ricevute, Carolina ricorda “le numerose paia di scarpe arrivate direttamente dalle Marche, grazie all’interessamento di Governatori, e i numerosi computer usati ma risistemati e riprogrammati in francese dal nostro socio Gerardo. Mi sembra doveroso rimarcare, poi, che chi non ha contribuito con materiale, lo ha fatto economicamente: con la cifra raccolta, così, abbiamo potuto sostenere le ingenti spese di spedizione del container. Un grazie va anche al gruppo alpini di Atessa, che ci ha procurato gabbie di ferro dentro cui abbiamo sistemato tutto il materiale, e il signor Dario Iacovanelli di Tornareccio, che con il muletto ha permesso di caricare queste gabbie nel container che poi è partito dal porto di Taranto. Peccato solamente che per ritardi burocratici, è arrivato in Congo dopo la missione di quei dieci ragazzi, che non hanno potuto assistere all’arrivo e allo smistamento. È stata un’esperienza indimenticabile, che ha dimostrato ancora una volta la generosità del nostro territorio. Grazie all’associazione e a don Daniel di avermi permesso di viverla e di innamorarmi ancora di più del Congo e dei bambini di Miabi, che ho avuto la fortuna di conoscere direttamente qualche anno dopo, nel 2013, nel corso del mio viaggio in Africa”.
Negli anni successivi, sono partiti da Atessa camion con materiale edile, fili della luce, mattonelle da esterni e altro, destinati alla costruzione della scuola “Le Bon Samaritain”. E sono arrivate in Congo macchine da cucire, computer, macchine per la conserva di pomodoro: “Anche in questi casi – prosegue Carolina Berardi – ho seguito io le spedizioni, occupandomi inoltre di trovare o i donatori o fornitori ai prezzi migliori. In ogni caso, anche se non ci sono stati più invii di container in Congo come quello del 2008, ad oggi non c’è volta che una missione de Il Buon Samaritano parta per il Congo senza valigie piene di viveri e altro materiale per le popolazioni locali. Il cuore del territorio è sempre vicino ai bambini e alle famiglie di Miabi”.